DAL GAZZETTINO ODIERNO: "Progetto Civico punta su Pietro Stefani" e "Non siamo usciti per aderire ad altri gruppi".

«Il Comune al servizio del cittadino e non viceversa. Ritengo questo il concetto principale di amministrazione pubblica». Si presenta così Pietro Stefani, candidato sindaco alle elezioni amministrative nella lista "Progetto Civico". Laureato in medicina e chirurgia all'Università di Padova, esercita la professione di medico odontoiatra a Stra. Ha 56 anni e due figli studenti universitari. Si definisce persona fidata e disponibile e un pò disordinata. Le sue doti professionali sono note non solo in paese ma anche nella Riviera, a Venezia e Padova. Ma è anche conosciuto per il suo impegno a favore di chi soffre. Nel 1992 con altri colleghi padovani ha aperto un ambulatorio odontoiatrico al North Kinagop in Kenia dove ogni anno si reca come volontario. È uno sportivo capace di percorrere 800 chilometri in sella alla sua bici per raggiungere il Santuario di Compostela.
Sicuramente un volto nuovo per il panorama politico rivierasco. Si può dire che lo spirito sano dei boy scout, dei quali ha fatto parte in gioventù, gli sia ancora rimasto attaccato. «Sono salito sul treno messo in moto diciotto anni fa dai fondatori di Progetto Civico perchè è un gruppo di persone che non è legato a nessun partito e quindi non ha mai ricevuto e mai riceverà imposizioni dall'alto. Al suo interno ognuno si sente libero di esprimere le proprie idee».
«A breve - continua - parleremo anche di programmi. Posso però, anticipare che per amministrare un Comune ci vogliono obiettivi onesti, concreti e puntuali ed effettivamente realizzabili. Ma al centro di tutto devono restare le persone: ovvero il bambino, il giovane, l'adulto, il pensionato e l'anziano».
«Ed è per questo - conclude Stefani in modo accorato e partecipe - che i cittadini saranno coinvolti direttamente, dovranno fare la loro parte. Saranno ascoltati, quartiere per quartiere e, solo allora, sarà stilato un programma reale che andrà nella direzione della necessità della gente. Il paese deve crescere e sono convinto che con l'aiuto di tutti crescerà. Noi, intanto, penseremo solo ad attivarci al massimo, e sarà questo lo spirito che animerà chi ha già aderito al progetto e chi vorrà salire sul nostro treno che, nonostante abbia quasi quattro lustri, non è vecchio perchè chi ha voglia di fare correttamente, sa rigenerarsi».

«La nostra uscita da Progetto Civico non era assolutamente finalizzata all'entrata in altri gruppi, bensì conseguente ad una diversa visione della linea politica. Pertanto, la notizia di un nostro immediato accasamento, non è assolutamente corretta». Claudio Marcato, Alessio Guzzonato, Pino Cavallin, Michele Doro e Bruno Zandarin, dopo questa puntualizzazione, non escludono ovviamente il prosieguo del loro impegno politico: «Chi di noi vorrà continuare ad operare per il bene del paese - sottolineano - esaminerà con grande attenzione i programmi ed i candidati che ogni formazione politica proporrà e solo allora si attiverà per dare il contributo a chi sarà ritenuto più corrispondente alle proprie idee di buon governo».
«Tra progetto Civico, Pdl e Lega - precisano - si sono susseguiti diversi incontri, ai quali hanno partecipato anche alcuni di noi. Erano stati promossi per valutare se esistessero i presupposti per presentarsi insieme alle elezioni. Nel corso della riunione del 7 gennaio di Progetto Civico la maggioranza dei presenti ha scelto di non proseguire nei tentativi di intesa con le altre due forze politiche ed essendo quindi venuti a mancare i presupposti per i quali noi avevamo aderito ad una iniziale piattaforma programmatica che, al di là delle appartenenze politiche individuali, perseguiva un metodo di dialogo e confronto che è venuto a mancare, abbiamo ritenuta conclusa l'esperienza e siamo usciti dal gruppo».