DAL GAZZETTINO DI IERI 16/10: buoni pasto, la scuola "denuncia" il Comune.

La polemica sui buoni pasto differenziati per i bambini residenti a Fiesso e quelli provenienti da fuori comune non si placa e più passano i giorni, più la tensione monta. Per il momento i genitori si sono limitati a disobbedire all'ordine dell'Amministrazione comunale fiessese, che voleva far pagare un buono 5,50 euro rispetto ai 3,50 dei residenti e dello scorso anno. Una maggiorazione di oltre il 50 per cento, che in molte famiglie è diventato un aggravio di non poco conto. Ora, sul piede di guerra, dopo un tentativo di conciliazione tra le due Amministrazioni maggiormente interessate, Fiesso e Stra, pare stia scendendo pure il consiglio di circolo di Stra, che ha stabilito come sia dovere della scuola garantire parità di trattamento a favore di tutte le famiglie che frequentano le scuole del circolo didattico. Perciò, considerato che il comune di Fiesso , così facendo, avrebbe compromesso questa parità, si è deciso che la Direzione Didattica segnalerà la questione agli organi superiori dell'istituzione scolastica, perché prendano tutti i necessari provvedimenti, non ultimo quello di una possibile azione legale nei confronti di Fiesso . Stra, per quanto è dato sapere, pare sia disposta a scucire la differenza esistente tra i due buoni pasto pur di non gravare sulle famiglie. Pare, però, che l'accordo si regga sulla legittimità del dispositivo, che a quanto pare tanto legittimo non è. Infatti, l'Anci, l'associazione nazionale dei comuni italiani, un organo super partes, già interrogata a riguardo, si sarebbe espressa molto chiaramente sulla questione, sostenendo che i buoni pasto non possono avere tariffe diversificate tra residenti e non residenti.

E una legge della Regione prevede, in caso di irregolarità nella gestione dei buoni mensa, la possibilità di sospendere i contributi erogati al Comune.