DI(STRA)ZIONI.

Buongiorno a Tutti,

da un po’ di tempo non “aprivo” un nuovo argomento, e cio’ nonostante gli amici di www.stranelcuore.it me lo avessero piu’ volte richiesto.
Il motivo di tale assenza, peraltro, ho già avuto modo di esplicitarlo fra queste pagine “virtuali”.

Torno a scrivere, oggi, dopo un casuale incontro avuto nella giornata di ieri con una signora -che non conoscevo- che mi ha fatto riflettere.

Ieri pomeriggio.
Una comune conoscente ci presenta.
“E’ da diverso tempo che non vedo suoi scritti nel forum”, mi dice.
“Quando non scrivo -tempo “professionale” permettendo- penso e leggo”, rispondo d’acchito.

Oggi, davanti a questo monitor che rappresenta una “piazza virtuale”, proprio di un libro che sto rileggendo in questi giorni desideravo parlare.

“La fattoria degli animali” di George Orwell.

In questo libro si racconta come gli animali di una fattoria si ribellino all’uomo dittatore e, dopo averlo cacciato, tentino di creare un nuovo ordine fondato su un concetto di uguaglianza.

Due sono i capi della rivolta: Napolèon, un maiale con doti oratorie, e Palla di Neve, della stessa schiatta, che è un tecnico.

Ma ben presto emerge tra loro una nuova classe di burocrati, che con la loro astuzia e il loro egoismo si impongono sugli altri animali più ingenui e semplici.

Una lotta accanita per il potere finisce con il dividerli, tanto che Palla di Neve è costretto a fuggire.

Gli slogan dei rivoluzionari a poco a poco mutano, diventando slogan di regime inneggianti a Napolèon.

Un bel giorno i maiali, cioe’ i vecchi capipopolo che hanno invocato la rivoluzione, si mostrano agli altri animali -esterrefatti- ritti su due zampe.

Ormai tra loro e gli uomini che avevano combattuto non vi era piu’ alcuna differenza. Erano diventati cio’ che avevano combattuto.

Era il febbraio del 1944, sessantaquattro anni fa, e George Orwell concludeva cosi’ il suo romanzo: “Le creature di fuori guardavano dal maiale all’uomo, dall’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo. Ma gia’ era loro impossibile distinguere fra i due.”

Ogni mattina, alzandosi dal letto, chiunque siate, attenti all’ombra del maiale che si sta drizzando in piedi alle vostre spalle.

Con affetto, ci si legge su queste pagine,

Patrizio Fuser

Buongiorno Enriko,

grazie del tuo intervento.

Apprendiamo anche, con vivo piacere, che segui www.stranelcuore.it sin dalla sua genesi e l’hai accompagnato nei suoi successivi sviluppi. Grazie.

Con meno piacere apprendiamo invece che la tua valutazione di “obiettivita’” varia a seconda delle opinioni espresse: opinioni da te condivise corrisponde ad avere una buona obiettivita’, opinioni da te NON condivise ti inducono, maldestramente, a definire la comunicazione “meschina” (lasciamo ai nostri affezionati forumisti ogni altra valutazione sul termine da te utilizzato).

Insomma, esemplificando, come se tu dicessi “avete ragione, ma solo se fate/dite/pensate le cose che dico io, altrimenti siete meschini”.

No, Enrico, come abbiamo gia’ detto piu’ e piu’ volte www.stranelcuore.it e’ aperto a tutti ed a tutte le opinioni. Questo e’ un nostro impegno. E questo intervento ne e' un'ulteriore conferma.

E, se quanto scritto non coincidesse con le tue idee, te ne dovrai fare una ragione anziche’ additare come “meschini” chi esprime opinioni diverse dalle tue.
Diversamente, la tastiera del computer -cosi' come il telecomando- e’ un grandissimo strumento di democrazia e puoi visualizzare e vedere solo cio’ che ti fa piu’ piacere e risulta essere piu’ accondiscendente al tuo volere.

Noi non desideriamo essere accondiscendenti, soprattutto di chi tende ad imporre le proprie idee.

Consentici, infine, un ultimo dettaglio: come tu stesso hai scritto, la storia di Orwell e' ”vecchia”.
Ma appuriamo non sufficientemente vecchia affinche’ tu l’abbia imparata.

Infatti, mentre scrivevi il tuo messaggio pieno d’acredine nei confronti di chi non la pensa come te, se ti guardavi allo specchio avresti notato -dietro te- un maiale che si stava rizzando su due gambe.
Oink Oink.

Con simpatia,

La Redazione di www.stranelcuore.it

Buongiorno Lisa,

grazie del tuo commento.

Interveniamo, te ne sarai accorta, il meno possibile.

Ma, come in passato abbiamo fatto nei confronti “di una parte”, oggi ci sembra corretto ma soprattutto obiettivo intervenire nei confronti “di un’altra parte”.

Ci rammarica quindi la tua affermazione, ma nel contempo siamo a chiederti quali siano le altitudini cui tu sei abituata e che noi -persone normali- non riusciamo a raggiungere.

Se sono le stesse altitudini che condividi con Enriko75, quelle che spartisci esclusivamente con chi la pensa (e deve pensarla qualsivoglia sia il suo effettivo pensiero) esattamente come te, ci spiace, ma noi quelle vette ne’ le frequentiamo ne’ abbiamo intenzione di iniziare a frequentarle.

Per il resto, il tuo, è tifo -del piu’ deviato- da stadio.
Quello che non promuove il confronto, il dibattito e la condivisione.

Per te, si evince dal tuo intervento, il tuo aver ragione deve essere un dogma per tutti altrimenti cadono in “basso”. Insomma, un'ombra di un altro maiale si sta rizzando su due zampe.

Si, se non la pensano come te cadono in "basso".
Auspicabilmente pero’ in meravigliose pianure verdi e soleggiate, dove lo scambio d’idee e di riflessioni accomuna le persone che tali pianure frequentano.

A noi risultano, per il nostro modo d’essere, piu’ facilmente agevoli e raggiungibili tali pianure.

Lasciamo a te dunque il raggiungere quelle impervie vette di NON confronto e di NON condivisione.

Alla prossima,

Ma prima desideriamo lasciarti, Lisa, una citazione: Parlare è il modo di esprimere se stessi agli altri. Ascoltare è il modo di accogliere gli altri in se stessi (Wen-Tzu).