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Messaggio  Fuser Ven 06 Feb 2009, 18:43

Essere sempre se stessi ritengo sia la vera sfida della vita.

Uno degli scrittori che leggo piu' volentieri, pur non essendo noto, e’ Sandor Marai: osservava che la fedeltà assoluta alla propria natura ed alle proprie inclinazioni ha un prezzo altissimo.

Aderire come un guanto al proprio credo, ha un costo esorbitante davvero.

I grandi inventori, i grandi scienziati, i grandi scrittori ma generalmente tutte quelle che sarebbero poi diventate grandi personalita’, questo costo l’hanno pagato. Sempre.

I mediocri, mai.

Sono loro, i Rimbaud, i Dostoevskij, i Galileo, i Leonardo Da Vinci (utilizzo impropriamente il plurale, sono tutte personalita’ uniche) i veri condottieri nelle terre inesplorate della ragione e della fantasia, ma prima di condurci per mano si sono addentrati (o sono stati fatti addentrare) nella solitudine, nell’emarginazione, spesso collocati in territori al confine fra delirio e realtà.

Chi siamo noi, lo dobbiamo anche a loro.
Molto di quel prezzo ce l’hanno anticipato pagandoci il biglietto e rimettendoci il costo delle loro esistenze sempre esasperate, assai sovente, purtroppo, disperate.

Chi siamo noi e dove comincia l’altro è una domanda che mi rivolgo sempre più spesso quando accedo a Internet.
Me la sono posta anche in virtu' di un recente occorso.

Comunità virtuali come Facebook ma non solo, alla quale anche Stranelcuore.it ha aderito di recente, racchiudono in sé, grazie alle meraviglie della tecnologia, la sensazione d’onnipotenza comunicativa e la coesistente limitatezza della stessa.
Cielo e mare, assieme, “schiacciati” sulla linea d’orizzonte.

Tuttavia, un qualcosa di utile ed estremamante funzionale, purché si sia dotati di bussole e di un manuale aggiornato di geografie virtuali.

E qui ritorno al quesito iniziale: essere se stessi ha un prezzo altissimo.

Internet ha moltiplicato all’infinito, come gli specchi di Borges, questo “balletto della personalità sfuggente”.

È paradossale come la straordinaria concretezza grazie alla quale possiamo inviarci istantaneamente un messaggio email a migliaia di chilometri di distanza, attraversando oceani, sia spesso la stessa tecnologia che ci priva dell’identità più banale.

Quella che adesso, pur essendomi sempre firmato con nome e cognome, fa il modo che non sia più in grado di firmarmi con certezza.

Alla prossima,

Uno di Internet

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