DI(STRA)ZIONI.

Ho letto, ultimamente, alcuni volantini “politici” diffusi nel nostro Comune che -molti di noi- si sono ritrovati nella propria cassetta delle lettere.

In alcuni casi mi è sembrato di leggere delle locandine "d'epoca".
Tutto sapeva d’inesorabilmente ammuffito, di stantio, logoro… anche il linguaggio pareva vecchio.
Nulla v’era non oso dire di stupefacente, ma niente che appassionasse e coinvolgesse davvero.

Intanto, attorno a noi e giocoforza anche nel nostro Comune, tutto va avanti.
A Villa Loredan sembra siano ripresi i lavori, purtroppo in alcuni calzaturifici (ma non solo, ancora purtroppo) si parla di cassa integrazione, piccoli e grandi problemi nascono e si risolvono.
O, peggio, non si risolvono.

Volantini indi, che dalla cassetta postale saranno spazzati via dall’irruenza dei fatti e inconsapevoli di esserne già la polvere.
Volantini divorati da colonie di tarli: quelli della vanità, quelli della presunzione, della smania di potere, del “ci penso io”.

Qualcuno difatti mi sa dire un’idea concreta, una sola, veicolata tramite questi volantini?
Mi concentro, probabilmente non sono stato attento… Tic-tac, tic-tac, tic-tac...

Chi mi sa dire un’idea concreta veicolata tramite questi volantini?
Qualcosa di forte, di convincente, di presumibilmente (non v’e’ mai certezza) giusto: non dico un’idea che passi alla Storia ma almeno un’opinione, una metafora, un pensiero, un assioma, un paradigma, un sì od un no.

Tic-tac, tic-tac, tic-tac… Un’idea vediamo...tic-tac, tic-tac, tic-tac….

Niente? Non vi sovviene nulla?
Capisco, non viene in mente nulla anche a me.

Locandine "d'epoca": quel che piu’ sorprende è la mancanza di una benche’ minima empatia che questi volantini hanno con la quotidianita’ degli individui che “questo o quello” si propongono di amministrare.

Le idee, oggigiorno, si trasmettono istantaneamente, con un click, da Mosca a Rio de Janeiro.
In questi casi, soprassedendo anche alla mancanza d’idee, sembra un ritorno ai tempi del telegrafo, ai trasmettitori automatici a nastro perforato.
Ma, come sappiamo tutti, purtroppo o per fortuna, il tempo non puo’ essere fermato.

Quindi… Sì alla politica, no a questa frenetica ricerca di consenso anacronistica laddove priva d'idee.

L’assumersi il dovere civile di comunicare anche altri valori -nuovi e antichi- e di fare muro alla dittatura della mediocrità, credo sia un piccolo ma significativo passo di una presa di coscienza collettiva.

Allo scrivente poi non stupisce il “fuori” ma interessa il “dentro”. E quello o ce l’hai o non ce l’hai.

Allo scrivente stupiscono le idee che sopravvivono al desiderio di visibilita’ degli uomini.

La democrazia fatta di soli numeri e di sondaggi assillanti, fatta di mera propaganda, non è e non sarà mai una democrazia compiuta, ma solo un mezzo vorace per sedurre i più fragili.

Fragili sì ma, seppur “silenziati”, sono certo che non sono e mai saranno silenziosi.

Alla prossima,